Iconoclasti da salotto
Approfondiamo l'esplorazione sul fenomeno iconoclasta con la disamina «Demolitori da Salotto: casi-studio e casi umani». Cosa succede quando coloro che dovrebbero custodire la cultura si adoperano per distruggerla?
Parte I
 
 
 
«Ogni disco è stato distrutto o falsificato, ogni libro è stato riscritto, ogni immagine è stata ridipinta, ogni statua e ogni edificio è stato rinominato, ogni data è stata modificata. E il processo continua giorno per giorno e minuto per minuto. La storia si è fermata. Nulla esiste tranne il presente senza fine in cui il Partito ha sempre ragione.»
George Orwell
 
diamond black
 
Per ora taccio. Vostro Onore, ecco le prove dell'accusa.
Preciso solamente che si tratta di un campione casuale, composto da contenuti giunti in modo accidentale sotto il mio sguardo.
 
Campione n.1  - “archeotuttologo”
L'archeologo (minuscola intenzionale) e pieicdì che incita al vandalismo. E lo giustifica.
Il caro (omen nomen) Flint Dibble è agli inizi (h-index=1), deve farsi notare da chi conta, publish or perish ecc, sappiamo come funziona. Leggiamo un po' cosa scrive...
 
 
 
 

Campione n.2 - Dimmi Parcak, “egittologa”
L'egittologa (minuscola intenzionale) che istruisce su come abbattere obelischi (ma non quelli Egizi eh, solo quelli iRazzisti™ mi raccomando)
Ricordiamo che, secondo l'antica mitologia Egizia, l'obelisco rappresenta...l'unica parte del corpo di Osiride che sua madre Iside non riuscì a recuperare. Viene anche in mente qualcosa -pane per gli psicologi- a leggere di tutto questo sfruculiare l'obelisco di qua e di là a ritmo e infine abbatterlo.
 

 
 
 
Campione n.3 - Feritrice museale
Ci ha provato, tale curatrice museale Madeline Odent, a cancellare il thread su Tùitter e dall'Internet tutta, ma grazie ai miei potenti mezzi sono comunque riuscito a recuperarlo . La polizia è andata ugualmente a farle un paio di domande. Riguardo cosa? Riguardo l'uso dell'Arte del Restauro nel Lato Oscuro della Forza. Infatti questa frescona ha dato indicazioni su come provocare una reazione chimica corrosiva su leghe a base di rame, come il bronzo delle statue.
Curatrice di museo.
Ed ecco la risposta alla domanda che nessuno ha mai posto, sul perché non sono curatore museale!
 
 
oldenoughtosay iconoclasta1
 
 
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Campione n.4 - «Are you architect or politician?» (cit.)
Non potevo esimermi dal soffermarmi con particolare attenzione sulla categoria degli architetti.
Sembra che abbia scovato un ginepraio, il quale si rivela una promettente pista di approfondimento in tema di uso politico dell'Architettura e trattamenti psichiatrici per deliri monomaniacali.
 
Osserviamo questa professorucola di architettura (minuscola intenzionale) che sogna di plasmare la mente dei suoi studenti riguardo le «colonne classiche bianche e suprematiste» (ovviamente il bianco Modernista è esentato dalla critica, tanto quanto lo schiavismo Zulù è esentato dalla furia iconoclasta. Questo è un indizio importante!)
Il tuitt' viene poi cancellato, come da prassi in tutti gli allevamenti di conigli che si rispettino.
vandaliarchitettura
 
Perché la forma mentis è esemplificata dal prossimo cinguettìo. Qui si parlava di una proposta riguardo lo stile degli edifici federali negli Stati Uniti. Secondo questo tizio –con l'etichetta di American Institute of Architects!– se non si tratta di architettura Modernista, allora è «architettura Cattolica» (che è in realtà un insieme di tipologie, non uno stile!) e chi fa architettura Classica (pardon, "Cattolica") dev'essere per forza «uno Scout» (??) e deve avere «un altarino di Hitler nell'armadio della camera da letto» E se uno non ce l'avesse? E se non fosse mai stato Scout? Ah, gli svantaggi di basare l'intera argomentazione sulla demagogia. Chissà se questo tizio tutto pappagòrgia e distintivo AIA è in grado di argomentare meglio? Non lo sapremo mai perché blocca tutti.
archiiconoclasta
 
 
 
 

Campione n.5 - Sic Transit Gloria Mundi
Chicca finale: la profe di Letteratura Inglese a Cambridge. Non c'è bisogno di commento.
 
Importante professoressa di Letteratura Inglese a Cambridge
cambridge racist
 
La risposta dell'Università alle polemiche suscitate dal tuitt'
cambridge answer
 
Solo una domanda per lei, signora: se odia così tanto "i bianchi" perché c~ ha studiato LETTERATURA INGLESE?
Comunque, Cambridge...ottima uni signora mia, ci mandi pure i figli.
 
 
 
 
Proviamo a tracciare il modo di porsi di questi personaggi. Mi balzano all'occhio i seguenti aspetti:
  1. «In qualità di specialista in X (Lascienza™) in Verità, in Verità vi dico:»
  2. Alcuni artefatti "hanno in sé iRazzismo™ e il suprematismo". Vi racconto come distruggerli, ma -disclaimer legale paracu~ - non vi sto mica invitando a farlo, eh no! Chi, io?
  3. Martellate pure tranquilli, succede da sempre, è normale!
  4. Tutto ciò che è Occidentale è da abolire. Non sei d'accordo? Fascista.
 
E per ciò mi pare di intravedere la seguente struttura ideologica sottostante:
  1. Un artefatto o addirittura un movimento artistico possiede qualità morali intrinsche;
  2. Decide "la società" (cioè IO) cosa è degno e cosa no;
  3. Obliterare il Patrimonio è legittimo e normale;
  4. Distruzione creatrice per trovare nuovi eroi e valori da celebrare;
  5. Attraverso la riscrittura della Storia, vendicare «i soprusi subiti da parte della razza bianca e/o Lacolonizzazione™» -indecision- e questo ve lo stanno dicendo dall'élite bianca (solo la "signora Bhopal" qui in questa disamina non lo è).
 
Questa intelligentsia mondialista e politicamente corretta a parole, mentre dichiara di voler "tutelare le diversità" nei fatti non le tollera, anzi le oblitera nel perseguitare qualsiasi granello di polvere possa irritare gli infantili animi de iBuoni™, conducendo una operazione di riscrittura e deformazione di molteplici branche del Sapere giustificata con la crociata per la giustizia –che, curiosamente, tralascia tutti i temi chiave come distribuzione della ricchezza, salari e welfare, ma si concentra su tutto ciò che è espressione fisica del simbolico, culturale e astratto.
 
Nota di metodo: la corrente alternata.
Se il tema della schiavitù viene utilizzato per criticare la Cultura Occidentale, mentre passa liscio e pacificamente inosservato che nel passato tutte -e dico tutte- le culture la praticavano, viene qualche dubbio.
I dubbi aumentano quando si associano pavlovianamente fenomeni diversi e compresenti come uno stile architettonico o artistico e la colonizzazione europea, facendone un pupazzo vudù carico di colpe da distruggere per essere epurate. Curiosamente queste associazioni arbitrarie e realmente anti-logiche vengono effettuate solo e soltanto contro la cultura Occidentale ed Europea nel suo insieme, tirando dentro anche le razze (bella mossa per chi si proclama antirazzista...).
Per ciò è lecito sospettare che sia un attacco coordinato dall'alto, da una buona fetta di intellettuali delle accademie, che prende iRazzismo™ Loppressione™ e iSchiavismo™ solo come pretesti, e utilizza gli utili idioti che ci cascano. Per fare cosa?
E lasciamo stare lo schiavismo moderno, dato che evidentemente non interessa! Braccialetto elettronico di Jeff Bezos? Miniere di Terre Rare per le "tecnologie green"? Nah, vuoi mettere quanto era iRazzista™ Karl Marx? Quanto era schiavista l'Imperatore Costantino? (ma Assurbanipal? Tutmosis III? Tupac Yupanqui...?)
 
schiavismomodernoteslacongocobalto

Irrilevante ricordare al gregge mannaro nelle piazze cosa rimarrà di loro quando si sarà esaurito l'aspetto utile degli utili idioti (presumo dopo che Trump non verrà rieletto); banale prevedere la fine di questi cattedratici da baraccone. Tra qualche tempo avranno delle sorprese, dato che la maggioranza di questi iEsperti™ sono...bbbbianchi! Qualcosa mi dice che faranno la piangina come certi giornalisti italiani che predicavano "più mercato" per gli altri, finché non l'hanno avuto anche loro. Non se ne abbiano a male se perderanno le loro Facoltà: tutt'ora non è che a facoltà siano messi così bene.
 
Ripetiamolo per quelli de coccio: non è che qui si stia avocando al conservatorismo, al congelamento del tempo e dello spazio, o alla reazione. Semplicemente si sta dicendo che ciò che affermano costoro è sbagliato, insensato e pericolosissimo. Direi isomorfo ai ragionamenti dei Nazisti riguardo la cosiddetta Entartete Kunst, l'arte degenerata.
Se qualcuno è d'accordo con i principi politici manifestati da questo "movimento" E ha abbastanza cervello per capire il discorso che stiamo facendo ora, capirà anche che il metodo seguito tradisce ben altre mire e fallirà strutturalmente nel soddisfare gli "obiettivi ufficiali" comunicati a reti unificate dal Mainstream. Perciò, se si porta riguardo maggiore verso questi intenti, ci si sforzerà di trovare un metodo più rispettoso e democratico per raggiungerli. Se invece si cercherà di schiacciare qualsiasi opposizione servendosi della violenza della piazza e della formattazione della Cultura, per perseguire come un rullo compressore il vero fine, allora non ci rimane –Noi che ragioniamo indipendentemente– che dissociarci, e unirci in un movimento di resistenza per la protezione del Patrimonio, senza "se" e senza "ma", perché la Cultura non ha colore politico.
Esistono queste forze nella società? C'è ancora qualcuno a cui importa qualcosa?
 
Segue un passo tratto da «Eretici», di G.K. Chesterton.
 
 
«Supponiamo che, in strada, si crei un grande scompiglio per, mettiamo, un lampione [una lanterna, n.d.r.] che molte persone influenti vorrebbero abbattere. Un monaco di grigio vestito, che incarna lo spirito del Medioevo, viene interpellato sulla questione e comincia ad affermare, con il tono arido tipico dell'educatore: "Consideriamo innanzitutto, cari fratelli, il valore della Luce. Se la Luce sia di per sé un bene...". A quel punto, il monaco viene comprensibilmente messo al tappeto. Tutti si avventano sul lampione, che in dieci minuti viene divelto, e si congratulano l'un l'altro per la loro praticità, tutt'altro che medievale. Ma a lungo andare, le cose si complicano. Alcuni hanno divelto il lampione perché volevano la luce elettrica; altri perché volevano il ferro vecchio; altri ancora perché volevano l'oscurità, dal momento che avevano commesso azioni malvagie. Alcuni pensavano che quel lampione fosse inadeguato, altri che fosse eccessivo; alcuni hanno agito perché volevano distruggere un bene comunale, altri perché volevano semplicemente distruggere qualcosa. Di notte si scatena la guerra, tutti sferrano colpi alla cieca. Così, gradualmente e inevitabilmente, oggi, domani o il giorno dopo, riaffiora la convinzione che il monaco in fondo avesse ragione e che tutto dipenda dalla filosofia della Luce. Ma quello che avremmo potuto discutere alla luce del lampione, dobbiamo ora discuterlo nell'oscurità».
 
—G.K. Chesterton - Eretici, 1905—
 
 
 
 
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Posted: 05/07/2020 12:36 — Author(s): Polemicarc

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