Oggi ci prepariamo per una missione lunga e difficile. Dovremo sorvolare un territorio dove sono presenti trincee nemiche per compiere una ricognizione sulla loro morfologia e posizionamento. Quindi saltiamo nel nostro biplano e procediamo con prudenza ma con decisione perché dobbiamo portare a casa un risultato: informazioni, ragionamenti.
Tema: Accordi di Parigi, Green New Deal, Crediti CO2.
Scopriremo, dati alla mano, di come si tratta di una enorme fregatura ai danni dell’economia reale e delle classi subordinate alle élite, ovvero la gente che lavora e produce beni o vive del proprio modesto salario.
Allora pronti al decollo, via! Vi sgancio subito addosso un video del professore del MIT Shiva Ayyadurai che spiega in modo generale lo schema finanziario dell’Accordo di Parigi, e che trovate qui sotto. Ma prima, un piccolo appunto: mi pare già di sentire taluni piagnucolare «Ma Trump è cattivo! (E quindi tutto ciò che fa è sbagliato.)»
Riponete le vostre bandierine politiche, qui si parla di roba seria: c’è qualcuno che vuole la tua pelle, si proprio la tua, ed è gente dedestra come dessinistra. Anzi, sappiamo bene che quel criterio non conta nulla, perché la contrapposizione è tra alto e basso, tra élite e popolo. E noi siamo il popolo.
Quindi godiamoci questi 12 minuti del Dott. Shiva, sottotitolati in italiano dal sottoscritto. E ogniqualvolta mandate una email, ringraziatelo: l’ha inventata lui!
«Triplo loop, cime degli alberi: hop, hop! Toccata e fuga!» direbbe Jet McQuack: roba forte.
La prima volta che ho visto questo video ho dovuto riguardarlo tre volte, da tanto ero incredulo. Ma ho amici nel mondo finanziario a cui, appena sentita l’espressione “commodity market”, si è accesa immediatamente la lampadina.
Prima di procedere, alcune precisazioni al video:
-Dunque, Shiva parla ovviamente da statunitense, da candidato al Senato, e da repubblicano outsider con Trump. Ma parla da scienziato, analizzando obiettivamente il meccanismo dell’Accordo di Parigi...quasi. La sua situazione di candidato in politica però, gli fa porre l’accento soprattutto sulla Cina, facendo passare gli USA in secondo piano, in quanto a inquinamento. (Che poi, sotto certi aspetti è vero, ma ci capiamo).
-Stavolta lasciamo perdere il dibattito sulla CO2, in cui mi tufferò con gran godimento il prima possibile; facciamo finta che Laciodue™ sia un problema ambientale.
Per integrare la questione propongo un paio di ottimi articoli pubblicati sul sito del Pedante a tema coevo, in cui tra l'altro si cita lo stesso James Hansen nominato a un certo punto nel video del Dr. Shiva.
•Quelo, Greta, e la dottrina neoliberale della verità multipla
•La piaga verde
L' operazione che sto tentando di fare, se si capisce, è quella di prendere come base teorica le riflessioni sviluppate da altri per trasporle e disporle in un discorso "metabolizzato" riguardo i temi che di volta in volta affronteremo. Perciò ok il metodo sopra il merito, ma noi ci sporchiamo le mani scendendo spesso e volentieri nelle trincee fangose del campo di battaglia.
Potere finanziario
E quindi: una rete finanziaria sovranazionale che, appoggiandosi a istituzioni emanate dalle Nazioni Unite rigorosamente non elettive («lontano dal processo elettorale» -cit.-, come IPCC) è fuori dal controllo democratico. Essa crea un sistema per risucchiare denaro dall’economia reale (tu) e convogliarlo nella finanza collegata ai Carbon Credit.
Per farlo ha bisogno di una rete di influencer che influenzino, per l’appunto, la massa di pecore belanti del popolaccio in modo tale che siano gli ovini stessi a chiedere di essere incaprettati (Essi ci vedono così…). Avete presente Greta?
«Ma va bene! Se serve a salvare il pianeta, è win-win! Essi guadagnano e fanno anche del bene, è giusto così!»
C’è sempre qualche genio che dice così, a questo punto. Eh no! Shiva spiega molto bene che l’inquinamento non viene affatto limitato, anzi! Viene incoraggiato in quanto la CO2 (sempre nella mente malata di questi, per cui inquinamento=CO2) è l’elemento base per la creazione dei Carbon Credit (o Carbon Bond, o Climate Bond, o vattelapesca). E siccome i Carbon Credit so’ssoldi, anche produrre CO2 so’ssoldi. Chiaro no?
Distruggiamo senza pietà il wishful thinking, il mondo fatato di pseudofattoidi propalati da scribacchini ed espertoni dell’ipse dixit: il Green New Deal è una delle più grandi inculate del secolo, e scusate se il mio Aramaico non è perfetto. Shiva spiega anche che posto occupano tali espertoni nel marketing piramidale del pentolame verniciato da un sottile strato di cobalto (cit.): ci daremo uno sguardo tra qualche riga.
Disuguaglianze di emissioni e disuguaglianze di reddito
Ora lasciamo per un momento lo schema generale in secondo piano, ed esaminiamo la profonda ingiustizia sociale delle politiche economiche e finanziarie basate sulla CO2 con l’aiuto di questo rapporto OXFAM (in cui mi stupiscono i valori eccezionalmente bassi della Cina, transeat).
Nota: in questo caso non è importante chiedersi quale sia il ruolo della CO2, ma semplicemente osservare la distribuzione delle emissioni nella popolazione, per poi raffrontare ai concetti imposti dalla narrazione dal Green New Deal.
In questa prima immagine vediamo come, nel mondo, gli individui con reddito maggiore (10% del totale) siano responsabili di circa il 50% delle emissioni planetarie. Queste proporzioni si invertono per il 50% più povero, responsabile di solo il 10%.
Registriamo il dato.
«Ecco, vedi? NOI siamo tra i primi che inquinano!»
C’è di sicuro qualcuno che lo sta pensando. Hey tu, la vedi la presa di corrente? Infilaci le dita. Intanto andiamo avanti, così vediamo chi è questo “noi”.
Guardiamo lo schema: è diviso per decili, questo significa che ogni segmento rappresenta 763.281.900 persone (OCSE, 2018).
Già da questo numero è evidente che parlare di "Unione Europea", "Cina", "USA" è abbastanza inutile: siamo in presenza di una classe sociale transnazionale di approssimativamente 750 milioni di persone, i cui consumi in termini di emissioni di CO2 costituiscono il 50% del totale! Di essa fanno parte Jeff Bezos e i suoi colleghi (Elon Musk, Bill Gates ecc, insomma i multimiliardari dell' 1%), e molti altri maggiorenti di minor calibro del tipo contessa Mazzanti Serbelloni Vien dal Mare . Chiameremo questo gruppo "i super ricchi" .
Noi normali sfigati occidentali ci collochiamo a varie altezze della campitura verde chiara.
Risulta quindi molto utile comparare le emissioni di CO2 (visto che si sono fissati su politiche fiscali basate su questo gas...) con il reddito, appunto. Il prossimo istogramma ci viene in aiuto aumentando la "granularità" dell'analisi, in cui si osserva l’emissione totale di CO2 nel paesi del G20, ordinate per fascia sociale.
Cosa osserviamo:
1)I super ricchi del 10%, ricalcando lo schema precedente, sono quelli che emettono di più;
2)In alcuni paesi la barra arancione è più lunga di quella verde: questo perché la classe media è numericamente molto vasta, e perciò i consumi totali superano quelli della più esigua élite. Ciò cambia nel successivo istogramma, come vedremo.
Passiamo alle emissioni pro capite. Le emissioni totali vengono divise per il numero di individui di quella classe sociale, affinando quindi ulteriormente la nostra analisi, e viene fuori ciò che è logico: vale a dire che ogni ultraricco, a testa, emette (e consuma) 5-50 volte più di un normie (ci chiamano così, lo sapevate?). Passiamo perciò da un'analisi qualitativa ("i paesi ricchi/gli occidentali inquinano") a una quantitativa ("gli ultraricchi inquinano molto più degli altri"). Curiosità del tipo che il bottom 50% tedesco supera leggermente il top 10% cinese non fanno altro che rafforzare questo dato.
Come ragionano questi qui? Guardano le emissioni totali e dal bordo della piscina riscaldata ci dicono «Voi siete di più, voi emettete di più, quindi €urotassa del 25% sulla carne» (utilizziamola come esempio). Che significa Green New Deal, ciò di cui ci ha parlato il Dr. Shiva, eccetera.
Guardate come, attraverso l'esame dei dati di reddito ed emissione, si veda chiara e netta la sagoma di un cetriolone gigante che si avvicina alle spalle, con l'obiettivo che sappiamo.
Ma questa tassa sulla carne, chi colpisce? Facile: le fasce sociali non-élite, subordinate, che già emettono poca CO2 in proporzione, che vivono di lavoro e che subiscono questi aumenti di prezzo (mentre il salario resta rigorosamente fermo, non sentite anche voi suonare il campanellino della lotta di classe al contrario?). La tassa al 25% sulla carne il ricco nemmeno la calcola, bensì ci si netta il deretano (come va il mio Aramaico, migliora?).
L’unico che ci naviga felice è –come diche Shiva- il «Liberal Burgeoise» (che poi è liberal finché gli conviene a lui): colui che sta abbastanza in alto da potersi permettere di avere qualcuno sotto su cui ricaricare le tasse “verdi”, ed è animato da un moralismo tossico di paternalismo bio-sociale.
Anche lui dovrà pagare il pizzo alla Mafia dell’IPCC (©Shiva) ma tanto ci rientra, oltre che probabilmente investire nei succosi Carbon Credit e fondi ESG.
Possiamo quindi guardare alle emissioni di CO2 pro capite come una fedele rappresentazione della distribuzione del reddito in una economia/società consumista. Chissà, magari qualche ricercatore ha già indagato la materia e stabilito qualche relazione? Troviamo anche un fatto importante: analizzare le emissioni nel particolare e per fascia sociale è molto utile, mentre le statistiche generali tendono a nascondere gli squilibri nella distribuzione delle emissioni.
Finanziarizzazione della Natura
Finora la ricognizione delle linee nemiche fornisce un quadro piuttosto inquietante della potenza di fuoco e dell’organizzazione dell’avversario. Posizionata sulla collina individuiamo l’artiglieria finanziaria pesante, e cerchiamo quindi di avvicinarci per vedere con quali cannoni ci sparano addosso.
Mi dichiaro subito non-esperto di finanza, infatti mi piacerebbe che di fondi ESG parlasse più approfonditamente qualcuno che se ne intende, così anche io potrei imparare qualcosa di nuovo. In virtù di questa mia dichiarata incompetenza mi astengo dalle valutazioni finanziarie e mi limito ad annusare l'aria in questo ambito. La quale emana già un discreto olezzo.
Che significa ESG? Environmental Social Governance, cioè un set di parametri decisi dalle Nazioni Unite (qualcuno ti ha chiesto qualcosa in proposito? No, in omaggio alla considerazione che Essi hanno di te).
E qui già comincia a sentirsi la puzza di cui sopra: vuoi fare l’ecologista, ma cosa c’entrano i “membri indipendenti del consiglio di amministrazione”? Cosa c’entrano le quote rosa? Nessun accenno a processi industriali/produttivi... Mi parli di lavoro minorile? Allora son curioso di vedere la supply chain delle Terre Rare utilizzate per gli ecologissimi dispositivi elettrici di massa, e i rating delle compagnie che li producono…E infatti tra poco questi ultimi li vediamo!
Lasciamo stare il fatto che quella dei fondi di investimento “sostenibili” sia l’ennesima bolla, in cui le banche fungono da pusher agli ignari piccoli clienti –perché «hey, è un investimento sostenibbileh, sarai mica negazzzionistah?». E via, nel pollaio del mercato sorvegliato dalle volpi.
Guardate il sommario dei Fondi Sostenibili di Credit Suisse! Non commento! Di questo aveva già parlato Zero Hedge, non sto facendo altro che unire informazioni diverse.
E infatti ci fornisce anche la composizione dei 10 maggiori investitori. Che pagliacciata!
Corrisponde con ciò che ha spiegato il Dott. Shiva, no? Se c'è per caso qualcuno ancora nella «fase gombloddoooh!», nella «fase negazzzionistaaah!» che, come ogni buona proiezione, costituisce appunto la fase di negazione della realtà, è pregato di uscirne.
Come nella classica rete di spaccio, o di marketing piramidale i soldi vengono tolti ai gonzi alla base che ci cascano –o, in questo caso, tramite un ossimorico Obbligo Liberale– per poi risalire per capillarità verso la cima, entrare in un circuito finanziario e generare infinita ricchezza per le élite di pupari attaccate alla greppia. Greppia infinita, in quanto la CO2 è connaturata alla vita e fa parte del ciclo del Carbonio. Sarà come avere un cordone ombelicale da cui ricevere infinita linfa, proveniente dalle funzioni vitali degli esseri viventi e corrispondente ad esse. Perciò la gestione finanziaria dell'élite, favorita da una classe di tecnocrati scientologi prostituiti, finisce per controllare il mondo reale e la vita biologica che genera la CO2 di cui quella gestione poi si nutre, trasformandola in profitti e al tempo stesso spingendosi fin dentro il ciclo del Carbonio, cioè dentro ogni essere vivente!
L’obiettivo è controllare quindi il ciclo del Carbonio per fini biologici come suprema forma di potere -vedi alla voce Biopotere- e i soldi sono solamente un mezzo: ad Essi interessa tirare dentro tutti quanti nel paese dei balocchi, come dice il piazzista Al Gore. Più polli entrano, più il potere dei burattinai sarà pervasivo e onnipresente.
(A proposito, Shiva ce l’ha tanto con Al Gore perché, come ricorderete, è un grande allarmista climatico da molti anni –famoso tra l'altro per le sue previsioni fallite- e da molti anni sta guadagnando su questo, creando lui stesso strumenti finanziari ecologggici e facendo parecchi “maneggi” come spiegato qui.)
Questo finora descritto è un processo in atto da molti anni, che chiamiamo la Finanziarizzazione della Natura. A questo proposito invito a seguire la giornalista Corey Morningstar (@elleprovocateur) che ha prodotto una infinita mole di inchieste in proposito.
Per ora ci accontentiamo del seguente spunto. Notare il linguaggio e la scelta dei termini: «Stakeholder capitalism», «nature action agenda», «i rischi naturali sono materia di business»…. il solito mainstream, insomma il top-down da evitare di cui si parlava in un post precedente, «Questione di metodo».
Ecco, la sostenibilità è diventata mainstream, quindi state lontani da questa sostenibilità che non è altro che greenwashing. Come un Re Mida al contrario, il mainstream trasforma in m~ tutto ciò che tocca.
Apro una piccola parentesi.
Vedremo in seguito se, con il cadere dei paradigmi macroeconomici degli ultimi 40 anni questi pirati riusciranno a sbloccare i trillions of dollars di finanziamenti (pubblici, ça va) di cui parlano sempre. In tal caso questi fondi privati voleranno parecchio, immagino. La crisi COVID-19 ha fatto evaporare d'incanto il dogma liberale del divieto di monetizzazione del debito («Stampare moneta, inflazione, assistenzialismo, fardello sulle generazioni future...» ci siamo capiti), però dai tempi della Reaganomics ad oggi non si è compiuto altro che un giro dell'oca tornando alle banche centrali governative, ma stavolta con rapporti interclasse completamente diversi dai "thirty glorious". Questo significa che le élite hanno preso in mano la macchina dello Stato, e la useranno per stamparsi LORO tutta la moneta che gli serve. Fin ora si sono arricchiti coi vari QE, «whatever it takes» ecc,ma tutti quei bit di denaro gratis andavano pure investiti da qualche parte: tra gli altri investimenti (che so...AI, guerre, ingegneria sociale, punturine globali, identità digitale...) c'è anche la "riconversione" produttiva e "transizione energetica" per assicurare nuova vita a settori che hanno esaurito la loro curva di redditività.
Chiusa parentesi.
Il «Fate Presto!» climatico
Come si fa a spostare il gregge dove vogliono i lupi travestiti da pastori? Con la paura e l’ansia primariamente. Secondariamente, con la vanità e la voglia di sentirsi superiori senza sforzo, semplicemente sedendo dalla Parte del Giusto indicata da apposite insegne a neon. Un tizio molto antipatico, e quindi a me simpatico, ha chiamato tale atteggiamento «Piddinitas», che non significa votare Partito Democratico, ma esemplifica quell’atteggiamento mentale là.
Qui potete ammirare Greta che traccia il solco “infondendo speranza e risvegliando coscienze”, e “a Robbertì” Gassmann che lo difende, mostrandoci il legame tra scientologia e disprezzo della democrazia. Plaudito tra l’altro da orde di utenti.
Conclusione
Encomiabili buone intenzioni, ma totale inversione del “motore” per raggiungerle: me li immagino Al Gore, Bill Gates e gli altri misfilantropi del gotha a “rafforzare i sindacati” e “creare reti di sicurezza sociale” (cosa c’entra il coronavirus, poi!?). Purtroppo ce ne sono a milioni così.
Dobbiamo risvegliare dolcemente (?) loro, perché è su di questo tipo di persone che si basa l’azione dell’enorme macchina che è stata imbastita. Non sono nemici, sono persone che hanno bisogno urgente di capire l’entità del cetriolone.
Architetto Polemico è qui per aiutarCI a trovare una via diversa dalla Loro, aggiungendo una briciola di pensieri in più: una via difficile, che accetta la sfida di salvare la capra della sostenibilità e i cavoli della democrazia e uguaglianza. Una via che si ribella all’uso dell’ecologismo (la falsa sostenibilità, il greenwashing) come strumento di dominio sull’Uomo e monetizzazione della Natura.
Per finire, mi sembra chiaro, da questa analisi, chi siano i nemici da combattere (o forse i nemici che ci stanno combattendo?), chi meriti una carezza e chi un pugno sul grugno. Abbiamo tracciato una rotta importante, che fissa una serie di punti di riferimento e scali da utilizzare per altre missioni di lungo raggio, in cui esplorare i territori...di Mordor.
Gran sfacchinata, oggi. Torniamo alla base stanchi e sporchi, con i serbatoi quasi a secco, le ali traforate da proiettili della contraerea. Una sigaretta di contrabbando, un sorso di distillato di dubbia provenienza, e ci si ritira nei quartieri notturni.