Fuori dai co...
 
Negli ultimi tempi si è postato pochino qui, soprattutto perché impegnati nella pre-release dei PolemicArchives (vedrete, vedrete...). Ma non rinunciamo mai a produrre nuovi contenuti a partire dalla polemica tuitterina. Dal letame nascono i fior... Ragione per cui oggi vi beccate un post praticamente generato interamente da un paio di haters svantaggiati (più due o tre persone normali che passavano per caso).
 
 
 

Preambolo

Introduciamo quindi il sottotitolo: «tra Boni Castellane ed EntropicBazaar», intellegibile ai soli tuittaroli. Cioè: prendere "la via del bosco" sì, ma con criterio e comunitarismo. Cioè: la battaglia è sul campo materiale ma il quartier generale è su quello spirituale. Anche questi "cioè" saranno comprensibili solo ai tuittaroli, ma tanto vi deve bastare. In ogni caso, ecco qui un condensato dei ragionamenti precedenti che a questo punto diventa necessario leggere prima di continuare.
 
"Prendere la via del bosco" —per far nostra l'espressione Jungiana coniata da Boni— significa innanzitutto mettersi ai margini del sistema neoliberale in primo luogo spiritualmente e mentalmente. Nessuno ha detto che qualcuno dovrebbe letteralmente andare a fare l'eremita in una baita sperduta nutrendosi di radici. Tra il dissidente "in terra ostile" (sempre citando Boni) e il mettersi al di fuori della società ci sono abbondanti sfumature, come vedremo. Comunque, il succo è mettersi in disparte dai centri nodali del nemico, nuotare sotto il pelo dell'acqua con discrezione, muoversi sobriamente nella massa, proteggere la propria privacy e beni materiali, coordinarsi e aiutarsi l'un l'altro (diremmo "fare rete" se qualcuno non avesse crosettizzato l'espressione), ritrovare una dimensione etica e spirituale, acquisendo abilità fondamentali per l'esistenza. E utilizzare queste abilità per sé stessi e la propria cerchia socioeconomica. Da cui il motto del Polemico "Laboramus Pro Nobis"...

Altro capitolo è il come implementare i passi necessari, tra i quali non si può rinunciare a un approfondito neoluddismo (utilizzo critico della tecnologia secondo valutazioni etiche e morali) sia teorico che pratico.
In ogni caso...
  • TESI DI FONDO TROLLEGGIANTE:
La Via Del Bosco (VDB) non è una soluzione politica, perderai il lavoro (ahahah), vivrai in solitudine zappando la terra, finirai come a Waco.
(visioni o strategie alternative non incluse)
  • TESI DI FONDO DEI PASSANTI NORMODOTATI:
Non ho nessuna voglia di fare il contadino, comunque è difficile, non si può rinunciare a una fonte di reddito retribuito parallela, devo sapere cosa fare e come a livello pratico.
 
Tentiamo di dare un colpo al cerchio e alla botte, facendo tesoro del primo consiglio di Danilo di spezzare il testo in sezioni più "digeribili" e facilmente leggibili (ben detto, bomber!). Il secondo consiglio, quello di fare post più corti, stavolta non posso seguirlo, spiaze!

 
La Resilienza

 
Parola che dà l'orticaria da quanto il mainstream l'ha vituperata. Resilienza significa opporre una reazione adattiva endogena ai cambiamenti esterni.
Ora non so...poniamo il caso che ultimamente un manipolo di sociopatici malati di mente e con un potere immenso stia giocando con virus frankenstein e terapie genetiche spacciate per vaccini, febbri aviarie e strani "incidenti" alle catene di approvigionamento alimentare globali, identità digitali e denaro programmabile, smart city (la città panopticon) e lasciapassare digitali, transessuali negli asili, agende malthusiane di deflazione economica e depopolamento/sostituzione...
...dunque cosa facciamo?
 
«Eh ma non è una soluzione politica»
 
 
 
Il cenerentolo qui presente ripete a pappagallo l'osservazione giusta di Bazaar secondo cui, se settario e solitario, il gesto della Via Del Bosco (VDB) assume la forma di un atto di protesta da asceta. Egli però si rifiuta di prendere in considerazione il concetto di un movimento politico, quindi collettivo in re ipsa, in questo senso. Tralasciando il discorso di scala su Bill "Gayts" dato che è implicato nei Tre Porcellini Polemici.
Tra Boni —che vuole prendere gli sghei e fare gli affari suoi borghesi in villeggiatura, probabilmente corroborato da nutrite schiere di dipendenti che si possano sostenere in una sorta di comunità libertaria— e Bazaar, che sogna la ricostituzione della coscienza di classe in quanto tale e conseguente rivoluzione socialista del controllo democratico dei mezzi di produzione è necessario trovare una sintesi. Il motivo è che prese singolarmente le due visioni non hanno speranza di attecchire, dato il contesto attuale.
Di contro, giorno dopo giorno noto un aumento di precisi segnali in un numero crescente di persone. Su questo sito si cerca anche di captarli e metabolizzarli.
 
Memandoli, uno è questo:
 
...un'altra che va per la maggiore è questa:
 
Come già spiegavo nel post dei Tre Porcellini Polemici è necessario "copiare i ricchi", cioè studiare le mosse di chi provoca queste crisi e imitarne nei limiti del possibile l'essenza. Bill Gates diventa il primo proprietario terriero del Nord America? Un paio di ettari ce li compriamo anche noi, non si sa mai...
Dalla schermata però vedete che c'è sempre qualche cenerentolo di esimio livello che non solo non ha proposte alternative, ma preferisce starsene letteralmente spaparanzato sul divano a shitpostare attaccando il sottoscritto, mentre lo trasformano in un numero, gli cambiano il codice genetico, lo meticciano, lo fluidificano, gli tolgono pensione, cibo, lavoro, moglie, salute, eccetera. Si vede che a lui piace.
 
Avete qualcosa da proporre, da discutere? Esperienze da portare?
Bene. Rimboccarsi le maniche e collaborare assieme.
Altrimenti, aria.
Fuori i co*.
Ed ecco il titolo del post, che vale in entrambi i sensi.
 
 
 
 


Principio di realtà

 
Tornando a noi, chiaramente nessuno qui è Bill Gates e purtroppo ci sono dei vincoli reali da tenere in considerazione.
Innanzitutto, i capitali e le energie invididuali. Se è evidente che nella maggioranza dei casi è necessario mantenere una fonte di reddito esterna, è altrettanto evidente che associandosi con altre persone secondo certi criteri permetta una divisione dei compiti e diversi vantaggi di tipo socioeconomico rispetto a fare da soli.

Stiamo quindi parlando di un nuovo patto sociale, cosa che credo sia il caso di affrontare dopo che noi dissidenti (già novacs, phasheesti, negazzzionisti, omophobee...) siamo stati estromessi e ostracizzati dalla società. In attesa del prossimo giro di giostra.
La Via Del Bosco (VDB) è quindi comunitaria, ma la vita di ognuno è diversa, e ogni "via del bosco" è diversa. Qualcuno si aspetta un ricettario di soluzioni? Non ha capito niente: la VDB è un approccio che si declina in una prassi diversa per ognuno —ad eccezione di una serie di principi che devono essere comuni— non può essere altrimenti!(*) Come sia questa prassi non lo so, parliamone.
 
In una "comunità del bosco" le cose non funzionerebbero come nel mondo che abbiamo conosciuto finora: con l'avvento dell' €uro digitale e le implicazioni insite nell'identità digitale, i crediti al carbonio eccetera, diverrà necessario riconfigurare le relazioni economiche (e quindi sociali, divulga Bazaar) tra chi resiste. E' sempre successo, succede tutt'ora e succederà ancora proprio a noi, sempre di più. E in Italia abbiamo una lunga tradizione di consociativismo (chiamiamolo così)...tra amici. Risparmio gli esempi ma usiamo la fantasia...
 
«Poi però finisce come a Waco». Questa è una falsa obiezione. Abbiamo visto i droni contro i pensionati col cane durante i lockdown...Lo Stato ha dimostrato di poter fare qualsiasi cosa desideri, pertanto è necessario adottare dei principi diversi per adattarsi a questi rapporti di forza. «Caliti juncu ca passa la china», giusto per suggerire. Altrimenti possiamo sempre ubbidire buoni buoni nella speranza di venire risparmiati: una strategia brillante, come abbiamo avuto modo di vedere in diversi casi (i negozianti che chiedevano il pass "per non chiudere" e poi hanno chiuso comunque fanno scuola).
Sicuramente, compare Felipe Karmelo, direi che se il tuo obiettivo è la Resilienza (erre maiuscola), diventare un influencer non è una buona idea. A dir la verità non lo è in generale il divulgare informazioni personali in rete, come si diceva in Mattonato Anonimato.
 
La cosa importante qui è notare che, sì, ci vogliono sia capitali che braccia. Come li mettiamo assieme è la domanda. Gli elementi per una risposta ci vengono suggeriti dai ragionamenti cui fanno solitamente riferimento Boni e Bazaar sul Tùiter.
 
 
 
 
(*)
C'è qualcuno che fa domande molto specifiche, del tipo cosa deve coltivare e quanto. Birbo, a questo tipo di domande bisogna rispondere da soli, imparando con pazienza e gradualità, sui libri, dalle esperienze altrui, e sul campo (letteralmente). Inoltre non è possibile rispondere precisamente per via delle infinite variabili coinvolte in questi ragionamenti: caratteristiche fisiche e climatiche della località, distribuzione delle proprietà, numero di partecipanti al progetto, loro occupazioni e abilità, flussi di cassa e loro amministrazione...

La mia opinione è che uno deve parlare, e osservare più gente possibile per imparare cosa fanno loro e confrontare la propria situazione, eventualmente adattando i metodi altrui alle proprie esigenze.

Si sta in ogni caso parlando di una rete di invididui/famiglie che, in prossimità, cooperano ad una economia e società autogestita sostenendosi a vicenda sulla base di valori condivisi. In quest'ottica è possibile scomporre l'elemento della produzione interna di beni e quello dei movimenti di valore verso l'interno/esterno del progetto della "propria VDB", partendo dal presupposto di condividerli in una certa misura.


Oltre ai contenuti del Sito e le sue prossime estensioni, a questo proposito mettiamo a disposizione l'archivio di risorse del Luddista Ottimista, che fornisce spunti e contatti atti ad affrancarsi dal consumismo ed aumentare la propria Resilienza (quella vera) sul terreno fondamentale di casa, acqua e cibo, energia e tecnologia. Ma soprattutto comunità, libero pensiero, abilità individuali.

Un'azione politica per un nuovo patto sociale. Qualche frescone dice che sono un "chiacchierone teorico e larper", ma se non abbozzi prima due concetti finisci come il famoso "Partito del Fare"...
Insomma, il processo graduale e iterativo dell'analisi Polemica, che nella sua ignoranza cerca evidenze empiriche per raccontare il riequilibrio tra Stato e Invididuo, Uomo e Natura, poi cerca una traduzione nell'organizzazione spaziale e socioeconomica sottostante, stabilendo naturalmente punti di contatto con le analisi dei due rispettabilissimi intellettuali del Tùiter.
 
 

 

Autopsia

 
 
All'annuncio del post, avevamo lasciato il nostro cenerentolo così:
 
 


Poverino, cenerentolo che stringe le chiappe tra la data del tuitt' e quella della pubblicazione di questo post (3 marzo)...
 

Ecco, è necessario evitare questo atteggiamento da cenerentolo isterico: la passività pauperista che sfoga il suo disagio di impotenza nella provocazione sterile e inutile, corroborata dalla paura di intraprendere qualsiasi passo necessario alla resistenza. La codardìa mammona di una generazione di soya.
 
...ma perché mai lo chiamo cenerentolo?
Per via della scarpetta, ovvio!

Metrosexualis Braidensispitecus
 


Noi nel frattempo continuiamo ad espandere il sito, aggregando nuovi contributori e applicativi, e impilando appunti di viaggio. Chi ci sta è benvenuto, come dimostrano i recenti sviluppi in Casa Polemico in quanto a progetti e collaborazioni. Chi trolleggia viene sezionato vivo come dai medici seicenteschi. Alternando il serio e il faceto come di consueto chiudiamo per oggi, lasciando il cenerentolo in questione al suo destino perso nell'irrilevanza.
Ciao, fate l'orto e allevati polli.
 

PS: potevo mettere come conclusione la foto di un biplano come al solito, ma stavolta mettiamo questa:
 
 
Posted: 03/03/2023 08:03 — Author(s): Polemicarc

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